Edizioni Musicali Wicky

Testo di didattica davvero singolare questo di Parravicini, in cui lo studio del fraseggio jazz e dell’armonia vengono acquisiti simultaneamente e gradualmente.

 • La seconda riguarda l’armonia, con una introduzione al concetto di armonia, il temperamento equabile e poi piano piano tutte le principali leggi della simultaneità dei suoi, a cominciare dalle scale maggiori, sino ai famosi cambi di Coltrane; passando dal blues, al modale, alle scale minori, ai pattern più semplici, ai Rithm Changes, Authumn Leaves, ai giri di Parker, a Cheroke, alle note di tensione, ai sostitutivi eccetere, eccetera…  tutte le regole essenziali per la comprensione del linguaggio dell’armonia jazz.  

 • La terza parte, che invero compenetra le prime due, è semplicemente l’applicazione, in 12 tonalità, dei ritmi fissi della prima parte, (solfeggio swing) con le progressioni armoniche della seconda parte (armonia jazz).

 •  Seguendo questo percorso, l’allievo, l’appassionato e il neofita potranno, eventualmente anche supportati da basi musicali o da un maestro, acquisire, nel giro di pochi anni, tutte le essenziali peculiarità del linguaggio jazz.

 •  Il concetto è praticamente quello di una ritmica fissa (meglio se in swing) che deve essere applicata ad un determinato giro armonico. Mantenendo quindi all’interno della metrica di una battuta, una sorta di improvvisazione fissa (se vogliamo stereotipata) la ricerca e l’espressione melodica nella regola armonica in esame.

  •  Così facendo infatti, lo studioso potrà acquisire definitivamente tutte le sfaccettature e i passaggi dell’armonia e dello swing in una sorta di quadratura melodica e ritmica sulla base di ciascuna progressione armonica.